Dagli “elementi” propri dell’ambiente naturale che ci circonda, a quelli della natura antropizzata generata volontariamente o involontariamente che sia, ivi inclusi quelli urbani e quelli artistici anche nella nostra realtà di Molfetta, come qualsiasi concittadino anche chi è scout tra i molfettesi è chiamato ad affrontarne la sfida di starci in relazione.
Il CNGEI, associazione SCOUT laica, membro assieme all’AGESCI della FIS – Federazione Italiana dello Scautismo – considera l’<Ambiente> quella complessità degli “elementi” che entrando appunto in relazione tra di loro, determinano in ciascuno di noi sensazioni, quindi pensieri ed azioni… sì, ma quali azioni?
Nel nostro progetto educativo globale per generare il “buon cittadino”, noi scout CNGEI promuoviamo a che queste azioni siano il più possibile responsabili nell’ottica di sostenibilità consapevolmente scelta, di valorizzazione e di difesa, siano cioè azioni capaci di tradurre davvero il senso dei Valori Scout. Per questo proponiamo esperienze diversificate in cui i giovani e le giovani dagli 8 ai 19 anni entrino in contatto dinamico con tutte le complesse componenti dell’ambiente, stimolando la riflessione personale (cognitiva, emotiva e spirituale) e l’impegno attivo per la sua tutela e la sostenibilità.
Sì, ma quale tipo di relazione con l’Ambiente? Sentendosi “parte” della Natura? Non possiamo non viverla, non possiamo non riconoscerci di esserne una parte, allora perchè non scegliere di farlo stabilendo un rapporto “empatico” con gli elementi che la costituiscono?
Ecco allora che durante l’anno la programmazione delle attività scout prevede occasioni continue di vita “all’aria aperta” in ogni stagione: è “stare nella natura” anche viversi un campo con la pioggia, è “avventura pura” anche gestirsi col freddo (o col molto caldo), è “relazionarsi” anche far esperienze frugali di vita insieme per esempio cucinando sul fuoco o dormendo in tenda nel bosco o attingendo acqua ad un fontanile in montagna o lavandosi ad un ruscello, si badi bene però: scegliendo con cura come farlo, perchè impatti il meno possibile sulla Vita del bosco in cui per qualche giorno scegliamo di vivere! Tante avventure “al naturale” che favoriscano occasioni reali di conoscenza degli elementi che “abitano” quell’ambiente (piante, fiori, animali, …) e tra persone, ponendo estrema cura al rispetto dei luoghi di attività e di chi li abita. Facciamo capitare anche escursioni in paesi e città, ben inteso.
Poichè partecipiamo all’Ecosistema essendone uno dei suoi elementi come esseri viventi, perchè non conoscerne e rispettarne gli equilibri, perchè non interrogarsi sul proprio ruolo e sull’impatto delle proprie azioni, per una reale sostenibilità nel tempo?
Un campo scout, un’escursione, prepara i giovani a vivere l’ambiente (mettendosi in gioco con anima e corpo) in tutte le sue forme, curando l’aspetto delle sue conoscenze e quello di un’adeguata e sufficiente attrezzatura in una ottica di essenzialità per viverlo pienamente: non servono tanti vestiti ma basta l’essenziale, non serve muoversi sempre in auto o in motorino anzi inquinano – meglio muoversi a piedi o in bici, serve riempire le borracce di acqua potabile e serve che rimanga potabile dopo il proprio passaggio in montagna (che varrebbe a dire: ovunque), non solo fa bene l’aria buona ma serve proprio per sopravvivere, gli alberi hanno un valore inestimabile, non solo per scattarci qualche foto o per ombreggiarsi un po’, e così via.
Ad un campo scout si fa la differenziata accuratamente e durante un trekking i rifiuti che si producono si portano via a zonzo in spalla, fino al punto in cui saranno conferiti, e non vanno abbandonati in montagna. La propria “impronta ecologica” esiste sempre ovunque si stia, dalla montagna alla città, e stare qualche giorno nella “natura” te la svela in tutta la sua verità (e gravità), perchè in poche ore ti puoi trovare inondato di rifiuti se non si sta attenti a differenziarli e non si sceglie bene come smaltirli. Quando al campo un po’ si tralascia di gestirli nell’immediato, si deve poi perdere molto più tempo sottraendolo ai giochi per curare il sottocampo e raccogliere e gestire. Altrimenti, almeno per smaltire l’umido, ci penserà al nostro posto qualche animale del bosco, e non sono sempre incontri bucolici (nè sicuri), credeteci! La Natura è anche questo.
E poi si sa, lo scout vive la Natura in tutte le sue manifestazioni profondamente, cioè anche come luogo di forte ispirazione spirituale: stare attorno al fuoco a guardar le stelle, trovarsi a camminare nel mezzo di un forte temporale col solo k-way e lo zainone da 15 chili sulle spalle in un dirupo, è un salto di spirito per l’anima. È spiritualità anche portare sulle spalle il peso generato dai rifiuti, perchè fanno parte dei 15 chili di zainone, alla stregua di quanto è ancora lì per essere consumato o usato alla prossima tappa, fanno parte del cammino, quanto l’acqua potabile che non può mancare mai.
Basterebbe quindi dichiararsi “parte della Natura” per essere uno scout modello o piuttosto il senso dell’essere scout spingerebbe ad impegnarsi attivamente per l’ecologia? E come? Mettendosi “dalla parte” dell’Ambiente in tutte le sue manifestazioni contemporanee: aggiornandosi costantemente e migliorandone le conoscenze, quindi maturando comportamenti quotidiani consapevoli e responsabili, approfondendo le criticità attuali e proponendo soluzioni eco-sostenibili, non accettando modelli di consumo, abuso e violazione dei diritti della Terra, difendendo l’ambiente e i suoi diritti, aderendo a campagne valide (come ad esempio “Molfetta mi sta a cuore”), abbandonando abitudini scorrette, riducendo i consumi, scegliendo di acquistare e usare prodotti riciclabili, scoprendo il valore cioè l’impatto reale dell’insieme di piccole azioni svolte ogni giorno, impegnandosi a cambiare per ragioni più grandi, per un senso più alto di appartenenza alla Terra.
Nei campi scout talvolta però sembra più facile, come più naturale che invece differenziare quando si vive a Molfetta, anche per noi è una sfida quotidiana… “essere scout”! Sarà che durante il campo scout non vuoi incontrare affamato l’animale del bosco fuori dalle tende solo perchè hai tralasciato una volta di gestire l’umido correttamente, sarà che sei emotivamente più coinvolto nella natura o magari sei solo più in contatto con lo stupore che in fondo anche in città potresti sentire se solo ti ascoltassi di più, sarà che ti si stringe il cuore quando vedi la busta abbandonata sul sentiero in salita che stai percorrendo e non ti va di disfartene anche tu, anzi te la carichi quell’altra vista in più e lo zaino diventa da 16 e + chili (e cammini uguale, sii scout), ma quanto è frequente anche per noi in sede scout ritrovarci nei guai nel gestire rifiuti ed imballaggi! È una sfida quotidiana stare dalla parte pratica dei valori scout, davvero!
Sarà forse questa la sfida vera che ci attende, tutti, differenziare nel quotidiano non solo durante il campo o le escursioni, ma tutti i giorni, a tutte le riunioni scout (e non)? Anche a casa starci attenti, non solo in tenda?
A partire dal piccolo punto della mappa di Molfetta in cui segniamo la nostra sede, la nostra “casa” scout (a proposito, attualmente in Via Leonardo da Vinci n. 7), non rinunciamo alla nostra verità: viviamo nel quotidiano le difficoltà della scelta di differenziare, come altri scout e non, come qualsiasi coabitante e concittadino altrettanto pronto a (dover) fare la propria parte, che viva dall’altra parte del Mondo o della strada di casa, qui a Molfetta, anche questo per noi è aderenza ai Valori Scout, riconoscere che un po’ di sentiero è sempre in salita. Per una vetta più grande.