“Un vivo ringraziamento per il tempo che avete dedicato alla vostra Città per renderla più pulita e per la lezione di alto senso civico con cui avete insegnato come solo il rispetto della <cosa pubblica> consente a tutti di farne uso allo stesso modo e con lo stesso decoro. Continuate così.”
Questo il ringraziamento che già ad Ottobre 2019 il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, rivolgeva ad alcuni ragazzi frequentanti la scuola media San Domenico Savio, allorquando per propria iniziativa, in un giorno libero dagli impegni scolastici, si dedicarono a ripulire alcune delle strade prossime all’edificio scolastico, nella speranza di avere la possibilità di recarsi a scuola l’indomani attraversando aree finalmente più pulite e decorose, ma anche pronti a bissare l’esperienza, magari anche in più numerosi dal quartiere, tutti motivati da quello spirito di cambiamento in compagnia, che i ragazzi ci dimostrano essere essenziale per crescere. Come mancare, per chi giovane lo è già stato, alla chiamata a sostenerli anche nel rispetto degli ambienti comuni, sporcando meno quantomeno nei pressi della loro scuola?
Quelle strade ripulite da pochi ragazzi ad Ottobre sono tornate ad essere vandalizzate dai vari cittadini che tralasciano tutt’oggi di raccogliere le deiezioni canine, ancora persistono nell’abbandonare buste piene di ogni cosa e spargono micro-rifiuti che poi soffriamo tutti nel vedere dispersi e che decretiamo essere pressoché imprendibili oramai, vero? Eppure basterebbe non buttarli, perchè non ci siano.
Intanto lo spirito dei ragazzi durante i laboratori a scuola rimane alto, nonostante quello che i grandi attorno a loro e attorno alla loro scuola combinano giorno dopo giorno, rinunciando ad essergli di esempio. Loro, forti della fiducia nel futuro, si permettono invece di proporre idee e azioni per realizzare un cambiamento di bellezza nella città, parlano della scuola e del quartiere all’Amministrazione, dietro invito dello stesso sindaco a farlo in apertura al percorso laboratoriale.
Ecco che alla richiesta di immaginare cosa avrebbero da dire se fossero un comitato del quartiere, danno voce al sogno che si attivino gruppi di cittadini per quartiere che curino le aree verdi e non solo, come risposta coinvolgente per rispondere al problema del degrado urbano, così come sognano che ancora più cittadini usino le isole ecologiche, utilizzino tutti i mastelli per differenziare anzichè contaminare l’immagine della città persistendo nell’uso delle buste, talvolta neppure utilizzate per differenziare ma solo per liberarsi un po’ di tutto, “come la fa mia vicina, veramente esce e lancia via una busta giù ogni mattina”, informa una ragazza… bell’esempio da parte di un vicino adulto, vero? Per non parlare dei ragazzi che questo genere di adulto, lo avrebbe come esempio in famiglia.
Per i tutti gli alunni messi alla prova durante il gioco laboratoriale come membri di un comitato di quartiere, sarebbe necessario avere più fontane pubbliche e presenti in ogni quartiere, organizzare isole ecologiche che si auto-sostengano dal punto di vista energetico, che ci siano pannelli solari per alimentare i lampioni, che ci siano più parcheggi per le bici e ancora più piste ciclabili, che vengano installati cartelli di invito alla raccolta delle deiezioni canine e posaceneri ovunque (fermo restando che qualcuno avrebbe anche chiesto “ma perchè si fuma?”), che si ricorra alle multe per gli “incivili”, dicono.
Ci sono stati anche alunni che invece hanno immaginato di far parte di un comitato scolastico, quali le idee?
Oltre rendersi conto di monitorare essi stessi sul consumo di acqua a scuola o di poter pulire l’aula prima di uscire, sono emersi tanti desideri: avere ancora più ore dedicate alla didattica sull’ecologia e sul senso civico, più progetti anche pratici per il rispetto dell’ambiente, avere la possibilità di prendersi cura dei giardini della propria scuola, utilizzare strumenti digitali per ridurre l’uso della carta, realizzare raccolta fondi attraverso mercatini dei libri oppure on line per promuovere azioni green della scuola, disporre di cibo più salutare o ricevere frutta per merenda, poter fare ricreazione nei corridoi così da spegnere intanto le luci in aula, avere più ore di educazione fisica.
Hanno anche avanzato la richiesta di trovare una soluzione per poter conferire correttamente i tanti fazzoletti da naso in carta che accompagnano la loro esperienza scolastica, perché riconoscono che davvero a scuola se ne buttano tanti!
Durante il gioco di ruolo come parte di varie tipologie di comitati, gli alunni hanno potuto anche calarsi nei panni di membri di un “comitato imprese private” e di un “comitato di associazioni ambientaliste”.
Ma per sapere cosa hanno scelto di indicare a noi tutti cittadini di Molfetta come possibili soluzioni per rendere più bella e vivibile la città in cui vanno a scuola, vi invitiamo a parlare con i vostri figli o nipoti, se ne avete in età di scuola media.
Perchè se frequentano la Savio, possono raccontarvi loro stessi le proposte di soluzione e cambiamento emerse durante i laboratori, basta chiedere… per poi, però, essere disponibili a sostenerli davvero, cioè agire concretamente, così dimostrare con le azioni che sappiamo essere un buon esempio da rispettare, da seguire, che sappiamo essere adulti e cittadini credibili. Proviamoci a non deluderli.
E se non frequentano la Savio? Beh, a breve svolgeranno lo stesso percorso laboratoriale tutte le altre scuole medie di Molfetta, riprendendo da domani 4 Marzo con l’avvio dei laboratori presso la scuola media Giaquinto.
Annarita Digioia – educatrice “Molfetta mi sta a cuore”