Diario di Annarita – facilitatrice degli incontri
2° incontro territoriale – giorno 14 novembre, h.16.30/19.30
c/o Arci Orizzonti, in vico IV San Rocco, ZONA DI SAN DOMENICO
“Sai che pur abitando in questo quartiere, in questa stradina non ero mai venuto?”
Siamo in Vico IV san Rocco 6, a Molfetta un pomeriggio di giovedì a metà Novembre. L’emozione di incontrarsi per l’area 8 – mappa ASM, a pochi passi dal nobile complesso di San Domenico, nel salone di un’associazione (ARCI “Orizzonti”) che affaccia da ambo i lati su cortili tra i palazzi tipici del quartiere è proprio questa: riscoprire la città, il proprio quartiere, conoscerlo da altri punti di vista finora non considerati.
Stavolta ci sono poco più di una decina di cittadini, oltre i conduttori.
L’area 8 si percepisce senza grande soluzione di continuità rispetto alla zona 7 incontrata il giorno prima, tant’è vero che un paio di cittadini sono venuti anche oggi, visto che ieri sono andati via prima, senza aver completato di dirla tutta la loro e inoltre la curiosità verso i nostri incontri è massima e fa piacere rivederci.
C’è anche un cane la cui presenza aiuta tutti noi a ricordare quanto amiamo i nostri animali di compagnia, ma anche che la città va curata attraverso l’inserimento di un maggior numero di cestini per la raccolta delle deiezioni canine.
Molte delle criticità (assenza di marciapiede quindi difficoltà a gestire il mastello), anche tante delle osservazioni e dei suggerimenti e sogni che vengono oggi condivisi sono simili a quelli dei giorno prima. Ma c’è anche qualcosa di diverso, di tipico di qui. Ad esempio la consapevolezza di essere una zona dove non solo ci passano i residenti bensì “tutta la città e non solo”, una zona dove i molti non residenti che ci passano per una passeggiata sporcano troppo spesso e talvolta vandalizzano. Ed ecco le idee allora: ad esempio la richiesta di ripristinare le campane per la raccolta del vetro così da limitare l’accumulo per la città di frammenti di bottiglie rotte rendendo le strade più sicure e più belle (e il rumore della raccolta del vetro proprio alla domenica mattina quando si rimane a dormire più a lungo in genere) oppure l’intensificazione di interventi sanzionatori più mirati oppure che l’insediamento di presidi o macchinari presso cui conferendo plastica o vetro si abbia in cambio un compenso economico, abituandoci con la premialità alla valorizzazione degli imballaggi. Torna il tema della eccessiva distanza in termini di tempo per il conferimento dell’umido dal giovedì fino alla domenica.
Il tempo destinato alla lamentazione dapprima in coppia, come guidati a fare dai conduttori dell’incontro, e poi oggi anche in gruppo da farsi subito anziché emergere prepotentemente come accaduto nel più grosso numero di partecipanti il giorno prima, ha agevolato la tempistica e l’energetica della discussione.
Oggi la presenza di un consigliere comunale ha permesso uno scambio di punti di vista moderato e diretto da subito, una formula vincente con cui dipanare in partenza dubbi e perplessità dei cittadini e ascoltare difficoltà e proposte come Amministrazione, così rilanciando una formula di dialogo più fiducioso e dando un respiro più ampio alla ricerca della Bellezza e di soluzioni condivise nello svolgersi dell’incontro.
È vero che questa è un’area simile però è anche differente da quella del giorno precedente, chi ci abita dice di aver letteralmente scelto di viverci, spendendo non pochi soldi nell’acquisto della casa e sistemandosela con cura in questa bella zona di Molfetta, a maggior vocazione e potenzialità turistica rispetto a qualsiasi altra sebbene ancora un po’ incompresa nel suo valore storica o non ancora del tutto valorizzata, basti pensare a edifici e abitazioni di rilievo, la casa di Riccardo Muti da piccolo, l’affaccio sul porto (a proposito, non vanno dimenticate le problematiche dei rifiuti sul porto e dei pescherecci) e il già abbondante e continuo passeggio, la cui mancata attenzione alla gestione dei rifiuti compromette il fascino del quartiere, a cui anche qualche cestino gettacarte in più potrebbe fare comodo, purché non finisca ad esser vandalizzato come troppo spesso accade a Molfetta ai vari cestini, o scambiato per mini-discarica.
In questo incontro si ripropone la bellezza di fissare incontri educativi, possibilmente per gruppi ristretti, in modo da essere più efficaci a detta dei cittadini proponenti, da fare a scuola, nelle parrocchie, bissando la proposta dell’incontro stesso. Andrebbe anche chiarito una volta per tutte e aiutato a capire o meglio a gestire, che il giorno dell’indifferenziato non è quello in cui è possibile buttare di tutto e tutto insieme. Va pensato come raggiungere chi persiste nella cattiva gestione e che col quel che butta male, rende la città visibilmente sporca per tutti, residenti e non.
Annarita Digioia